dal 1987 – Ingegneria per la Sicurezza e l’Ambiente

Fire zone e filosofia antincendio

Questi studi sono generalmente richiesti nelle prime fasi della ingegneria di un progetto.

Eidos può fornirli sia con il livello di dettaglio consono per la fase iniziale (feasibility/basic) sia per la fase intermedia (FEED/Early) della ingegneria. Questi documenti confluiscono poi nella documentazione per EPC, se previsto, o rimangono come riferimenti per le fasi della ingegneria più avanzate.

Il primo studio, individua con tecniche largamente utilizzate, le fire zones dell’unità in corso di progettazione per una rapida definizione delle misure in essere (ad esempio distinguere le aree ove applicare i metodi per la definizione delle necessità di fire-proofing).

Il secondo studio invece è un documento a carattere generale che intende definire come si affronteranno nelle successive fasi di ingegneria.

La filosofia antincendio è, dunque, un documento ibrido tra la semplice assunzione “in regola con le leggi nazionali e gli standard internazionali più conosciuti” (fase del progetto di fattibilità) e un completo progetto antincendio e di sicurezza (pronto durante la fasi avanzate della ingegneria).

La filosofia antincendio (ma è invalso l’uso del termine inglese “fire-fighting philosophy”) dettaglia gli standard internazionali che devono essere usati, adeguati ai codici e standard nazionali, e costituisce la base dello sviluppo della sicurezza nelle fasi successive.

Il documento affronta i seguenti argomenti:

  • Reti di rilevazione (gas e incendio)
  • Protezione antincendio attiva
  • Protezione antincendio passiva
  • Prestazioni minime antincendio
  • Sistemi di allarme (manuale e automatici)
  • Requisiti specifici per le apparecchiature
  • Requisiti specifici per gli edifici
  • Prestazioni minime dei sistemi elettrici ausiliari d’emergenza
  • Riduzione degli hold-up (sistemi di intercetto e scarico di emergenza)
  • Elenco degli standard e delle leggi nazionali

In funzione del progetto, il documento affronta anche argomenti specifici come la sicurezza durante la costruzione, sistemi ESD, limiti di layout, etc.

Per lo sviluppo di una filosofia antincendio idonea al progetto in essere è necessario almeno qualitativamente conoscere i rischi endogeni dell’impianto (riducibili ma non eliminabili poiché facenti parte della natura stessa del processo) e i rischi esogeni dello stesso (introdotti da particolari soluzioni impiantistiche e comunque non facenti parte della natura del processo).

Per i primi la filosofia potrà solo individuare le soluzioni che meglio si prestano a contenerli, per i secondi il primo scopo sarà di cercare di eliminarli e solo secondariamente a contenerli.

Inoltre la filosofia antincendio deve sempre essere commisurata ai rischi effettivamente presenti: poiché contrariamente a quanto talvolta accade, la filosofia non deve essere uno strumento di tutela di chi è incaricato di sviluppare la fase di feasibility (o l’inizio del basic) ma lo strumento di riferimento per tutte le successive fasi di ingegneria ove i progettisti possano trovare delle risposte (e auspicabilmente non dei problemi!).

In altre parole una buona (ed attuabile) filosofia antincendio deve essere redatta contestualmente ad una valutazione dei rischi di layout (LRA) e alla Analisi dei worst-cases.