dal 1987 – Ingegneria per la Sicurezza e l’Ambiente

Analisi Worst Cases

L’analisi dei worst cases (“analisi degli scenari incidentali limite” in italiano) come anche l’analisi HazId permette una prima individuazione seppur non dettagliata degli eventi incidentali maggiori e delle loro conseguenze potenziali quando:

  • non è possibile applicare metodi di maggior dettaglio per carenza delle informazioni disponibili (ad esempio non è disponibile una ingegneria)
  • non ci sono i tempi necessari per una analisi completa e quantitativa
  • non si vogliono investire le risorse economiche necessarie prima di avere qualche garanzia sulla realizzabilità del progetto

In sostanza si procede da un lato a definire dei criteri di individuazione degli scenari (solitamente focalizzando lo studio su le sostanze e i processi maggiormente pericolosi ed identificando degli scenari di rottura massima credibile) e successivamente si effettua una valutazione quantitativa delle conseguenze attese con le tecniche previste nella pagina specifica di questo sito.

Si fa notare che i criteri individuati, questo è spesso un punto critico nelle fasi successive, divengono automaticamente dei requisiti di progetto (se, ad esempio, si sceglie una determinata sostanza non potranno essere successivamente introdotte sostanze di maggiore pericolosità, se si escludono i cedimenti catastrofici sarà necessario prevedere, in futuro, opere di prevenzione e protezione che rendano sempre non credibili detti scenari, etc.).

L’analisi dei worst cases è utilizzata nelle seguenti situazioni:

  • Progetto di modifica/realizzazione in una fase molto precoce (studio di fattibilità/feasibility)
  • Necessità in corso d’opera di valutare modifiche significative alla ingegneria che non richiedano l’inizio di un nuovo iter autorizzativo

Reverse engineering di una modifica in cui dallo studio dei worst cases si vuole dedurre cosa sia realizzabile su quella area/zona (ad esempio quando bisogna definire che quantitativi e che sostanze possono essere immagazzinate in un deposito, magari già esistente, per evitare problemi con altre installazioni adiacenti)